I collaboratori domestici assunti con contratto in regola possono beneficiare del bonus di 1000€ per colf e badanti nel decreto Rilancio.

L’indennità prevede, per i mesi di Aprile e Maggio 2020, un bonus di 500€ al mese. La richiesta va presentata direttamente dal lavoratore tramite un patronato e verrà erogata dall’INPS: il bonus non sarà perciò inserito nella busta paga ricevuta dal datore di lavoro domestico.

bonus colf e badanti nel decreto rilancio
bonus di 500€ al mese per colf e badanti

Come si ottiene il bonus di 1000€ per colf e badanti nel decreto Rilancio?

I requisiti per poter richiedere all’INPS il bonus per colf e badanti, sono i seguenti:

  • il collaboratore deve avere uno o più contratti di lavoro domestico in regola alla data del 23 Febbraio 2020
  • il collaboratore domestico non deve essere assunto in regime di convivenza
  • il collaboratore deve lavorare più di 10 ore a settimana (tra tutti i contratti di lavoro domestico)

Non possono far richiesta del bonus i collaboratori domestici che fruiscano di:

  • altre indennità introdotte dal decreto Cura Italia
  • il reddito di ultima istanza o quello di emergenza
  • l’assegno di disoccupazione (NASPI)

Possono ricevere il bonus anche colf e badanti che percepiscano il reddito di cittadinanza ma fino al limite di 500€ complessivi tra le due erogazioni.

Chi deve presentare la domanda?

La domanda va presentata direttamente dal lavoratore domestico: il datore di lavoro non ha alcun ruolo (oltre alla fornitura della busta paga a colf e badanti, per altro già prevista dal CCNL Colf).

Come fare richiesta del bonus per colf e badanti?

La richiesta del bonus di 1000€ per colf e badanti nel decreto Rilancio va effettuata dal lavoratore recandosi presso un Istituto di Patronato.

Chi paga il bonus al lavoratore domestico?

L’erogazione del bonus verrà effettuata direttamente dall’INPS in una unica soluzione fino ad esaurimento dei fondi previsti (468,3 milioni di euro).

Il bonus va inserito nella busta paga di colf e badanti?

No, il bonus non risulta nella busta paga di colf e badanti essendo erogato dall’INPS e non dal datore di lavoro domestico.

Questo articolo della redazione di ColfSemplice.it consiglia cosa fare per gestire l’emergenza COVID-19 ai datori di lavoro domestico con alle proprie dipendenze colf, badanti e/o babysitter.

Cosa fare con colf, badanti e babysitter durante l'emergenza COVID-19
Cosa fare con colf, badanti e babysitter durante l’emergenza COVID-19

Colf, badanti e babysitter possono continuare a lavorare?

I collaboratori domestici, sia conviventi che non conviventi, fanno parte delle attività non soggette alla sospensione prevista dal DPCM del 22 Marzo 2020.

Colf, badanti e babysitter possono perciò continuare a svolgere il loro lavoro esibendo, a richiesta delle autorità di Pubblica Sicurezza, il modulo di autocertificazione scaricabile a questo link. Tra i dati da indicare nel modulo sono anche presenti gli estremi del datore di lavoro che potrà essere contattato per verifica.

Vediamo ora cosa fare in conseguenza del COVID-19 con colf, badanti e babysitter.

Se possibile, vanno concesse ferie a colf, badanti e babysitter

Per contrastare la diffusione del virus Covid-19 (coronavirus), il Governo ha consigliato ai datori di lavoro privati di concordare con i collaboratori, come misura contingente, la fruizione di periodi di ferie o di aspettativa.

Perciò, se il collaboratore è disponibile a fare richiesta, e il datore di lavoro desidera interrompere l’attività lavorativa, è possibile assegnare ferie fino ad esaurimento dei giorni maturati.

I giorni di ferie assegnabili sono indicati in ogni busta paga di ColfSemplice.it e vanno inseriti tramite il consuntivo online accessibile in area privata.

E se il collaboratore ha terminato i giorni di ferie?

In alternativa alle ferie, è anche possibile accordarsi con il collaboratore domestico per la sospensione dell’attività lavorativa (mediante accordo scritto) con l’impegno di recuperare più avanti le ore perse.

Una volta terminati i giorni di ferie, il collaboratore ha facoltà di richiedere uno o più periodi di aspettativa non retribuita.

E’ possibile concordare con colf, badanti e babysitter periodi di aspettativa non retribuita

Come le ferie, anche l’aspettativa va assegnata tramite il consuntivo online nell’area privata di Colf Semplice.

Durante l’aspettativa non retribuita, è consigliabile sostenere il lavoratore anticipando (anche più volte) parte del trattamento di fine rapporto. Il TFR maturato può essere consultato in area privata alla voce T-TFR del menu circolare ed anticipato tramite il consuntivo online.

Sempre dal consuntivo online di ColfSemplice.it è possibile scaricare il modulo per la richiesta di aspettativa non retribuita.

Il datore di lavoro può imporre ferie o aspettativa non retribuita?

Va tenuto presente che ne le ferie ne l’aspettativa possono essere imposte e che, in caso la prestazione lavorativa si svolga normalmente, il datore deve consentire al lavoratore di mantenere una distanza di almeno un metro dalle persone eventualmente presenti nella stessa stanza.

E se il collaboratore domestico non è disposto a richiedere ferie o aspettativa?

Se il collaboratore domestico non è disposto a richiedere ferie o aspettativa ma il datore di lavoro non desidera che la prestazione si svolga, ci sono due possibilità: pagare al lavoratore la normale retribuzione, anche se il lavoratore non si presenta, oppure cessare il rapporto di lavoro domestico.

I nostri specialisti consigliano tuttavia che le parti trovino insieme una soluzione condivisa basata su ferie e/o aspettativa dal momento che il licenziamento comporta, per il collaboratore, la perdita del rapporto di lavoro mentre per il datore di lavoro, il pagamento dei giorni di preavviso, delle ferie non godute e dell’intero ammontare del TFR.

Colf, badanti e babysitter possono essere messi in cassa integrazione?

I collaboratori domestici non possono fruire della cassa integrazione in deroga prevista da decreto legge “Cura Italia” in quanto espressamente esclusi nell’articolo 22.

In conseguenza al coronavirus, è stato tuttavia introdotta una nuova tipologia di ammortizzatore sociale che permetterà a colf, badanti e babysitter (con rapporto di lavoro in regola) di accedere al contributo previsto dal Reddito di Ultima Istanza. Le modalità di richiesta non sono ancora state ufficializzate.

(Aggiornamento: Per i mesi di Aprile e Maggio 2020, il decreto Rilancio ha introdotto un bonus per colf e badanti con contratto in regola. Maggiori dettagli sono presenti nell’articolo pubblicato sul blog di Colf Semplice.)

Il posticipo per il versamento dei contributi vale anche per il lavoro domestico?

La scadenza del versamento dei contributi INPS di colf, badanti e babysitter del primo trimestre 2020 è stata posticipata dal 10/4/2020 al 10/6/2020. E’ naturalmente possibile, per chi lo desidera, versare i contributi secondo l’usuale scadenza.

E se una ordinanza regionale sospende il lavoro?

Le ordinanze regionali possono essere, quando necessario, più restrittive di quelle nazionali: di conseguenza, anche se a livello nazionale è permesso ai collaboratori domestici di lavorare, è possibile che ci siano ordinanze regionali di temporanea sospensione.

Ad esempio, il Piemonte ad Aprile 2020 ha sospeso il lavoro dei collaboratori domestici che non svolgano assistenza a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti.

In questo caso la prestazione lavorativa non si svolge ma, non trattandosi di decisione ascrivibile al datore di lavoro, la casistica va gestita azzerando – nel consuntivo online – le ore lavorate nel periodo di sospensione (in alternativa si può anche assegnare permesso non retribuito, che ai fini del conteggio della busta paga, determina il medesimo risultato).

Come va gestita la quarantena del lavoratore?

Se il collaboratore domestico si trova in quarantena domiciliare (ad es. perché è stato a contatto con persona contagiata o perché di rientro da paese estero per il quale è previsto l’isolamento fiduciario con sorveglianza sanitaria) la sospensione dell’attività lavorativa viene equiparata a malattia.

E’ perciò necessario che il lavoratore richieda apposito certificato al medico curante e lo faccia pervenire al datore di lavoro.

Nel consuntivo online di Colf Semplice il periodo di assenza per quarantena va censito come malattia.

Questo articolo sui nuovi importi dei contributi INPS 2020 di colf badanti e babysitter spiega: chi quando e come deve versare i contributi INPS; come si calcolano e come funzionano le trattenute contributive in busta paga; cosa è l’algoritmo di conteggio per settimane intere usato dall’INPS. Inoltre si verifica la precisione dei precalcolati inviati dall’INPS e perché è una buona idea utilizzare i servizi di Colf Semplice per gestire buste paga e contributi dei propri collaboratori domestici, siano essi colf, bandanti o babysitter.

bollettini di pagamento contributi INPS 2016 di colf badanti e babysitter

Come sono fatti i bollettini di pagamento dei contributi INPS 2020 di colf badanti e babysitter

A quanto ammontano i contributi INPS 2020 di domestici con contratto di lavoro a tempo indeterminato?

Per i collaboratori domestici con rapporti di lavoro a tempo indeterminato la tabella di riferimento, presente anche su Colf Semplice, è la seguente:

Rapporti a tempo indeterminato Cassa unica assegni familiari (CUAF)
Con quota CUAF Senza quota CUAF
Ore di lavoro settimanali Retribuzione oraria effettiva Datore Lavoratore Datore Lavoratore
minore di 25 ore da € 0 a € 8,10 € 1,43 € 0,36 € 1,44 € 0,36
minore di 25 ore da € 8,11 a € 9,86 € 1,62 € 0,41 € 1,63 € 0,41
minore di 25 ore da € 9,87 € 1,97 € 0,49 € 1,98 € 0,49
pari o sup. 25 ore qualsiasi € 1,04 € 0,26 € 1,05 € 0,26

A quanto ammontano i contributi INPS 2020 di colf badanti e babysitter con contratto di lavoro a tempo determinato (a termine)?

Per i collaboratori domestici con rapporti di lavoro a tempo determinato (a termine) la tabella di riferimento, presente anche su Colf Semplice, è la seguente:

Rapporti a tempo determinato (a termine) Cassa unica assegni familiari (CUAF)
Con quota CUAF Senza quota CUAF
Ore di lavoro settimanali Retribuzione oraria effettiva Datore Lavoratore Datore Lavoratore
minore di 25 ore da € 0 a € 8,10 € 1,53 € 0,36 € 1,54 € 0,36
minore di 25 ore da € 8,11 a € 9,86 € 1,73 € 0,41 € 1,74 € 0,41
minore di 25 ore oltre € 9,87 € 2,11 € 0,49 € 2,12 € 0,49
pari o sup. 25 ore qualsiasi € 1,12 € 0,26 € 1,12 € 0,26

Quando si pagano i contributi INPS 2020 di colf badanti e baby sitter?

Il pagamento dei contributi INPS 2020 di colf badanti e babysitter va effettuato trimestralmente entro il decimo giorno (salvo cada di Domenica e in quel caso il termine é posticipato di un giorno) dei mesi di:

  • Aprile 2020, per contributi trattenuti nelle buste paga di Gennaio, Febbraio e Marzo 2020
  • Luglio 2020,  per contributi trattenuti nelle buste paga di Aprile, Maggio e Giugno 2020
  • Ottobre 2020  per contributi trattenuti nelle buste paga di Luglio, Agosto e Settembre 2020
  • Gennaio 2020 per contributi trattenuti nelle buste paga di Ottobre, Novembre e Dicembre 2020

Nel caso di conclusione del rapporto di lavoro (ad esempio per licenziamento o dimissioni), il pagamento dei contributi va effettuato entro e non oltre i dieci giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.

Tutti i datori di lavoro domestico che si avvalgono del servizio Colf Semplice Relax ricevono un messaggio email ogni trimestre, almeno una settimana prima della scadenza, con il promemoria del pagamento e il bollettino MAV da pagare per i contributi INPS.

Come si pagano i contributi INPS 2020 dei collaboratori domestici?

Il pagamento dei contributi INPS da lavoro domestico avviene preferibilmente tramite il bollettino MAV generato sulla base delle ore retribuite nelle buste paga del trimestre: il bollettino MAV si può versare:

  • tramite home-banking
  • recandosi presso gli uffici postali e gli sportelli bancari
  • tramite sito internet e bancomat della Banca Popolare di Sondrio

Chi deve pagare i contributi INPS 2020 di colf badanti e baby sitter?

Il versamento dei contributi INPS 2016 di colf badanti e babysitter è eseguito del datore di lavoro domestico che deve trattenere in ogni busta paga la quota di pertinenza del collaboratore.

Tutti i datori di lavoro che utilizzano il servizio Colf Semplice Relax per gestire le busta paga da lavoro domestico ricevono un messaggio email ogni mese, con la busta paga recante le trattenute contributive alla retribuzione del collaboratore.

Quando va esclusa la quota CUAF dai contributi INPS 2020 per lavoro domestico?

Il versamento dei contributi INPS 2020 di colf badanti e baby sitter può escludere la quota CUAF solo in due casistiche:

  1. quando in rapporto di lavoro intercorre tra marito e moglie e uno dei due coniugi beneficia di una indennità di accompagnamento
  2. quando datore di lavoro e collaboratore domestico sono parenti o affini entro il terzo grado conviventi.

Come si calcolano i contributi INPS 2020 per il lavoro domestico?

Il conteggio dei contributi INPS 2020 di colf badanti e babysitter è funzione di cinque variabili:

  1. se la quota cercata è quella che deve essere versata dal datore o quella da trattenere al collaboratore
  2. se il rapporto di lavoro domestico è a tempo determinato o a tempo indeterminato
  3. se la quota CUAF va esclusa o inclusa (vedi sopra)
  4. il numero di ore settimanali lavorate
  5. l’ammontare della retribuzione oraria effettiva (la retribuzione oraria lorda inclusiva della tredicesima e della quota oraria di vitto e alloggio quando spettante)

Con le prime tre variabili si sceglie quale delle due tabelle sopra riportate va utilizzata e quale colonna CUAF va usata (con o senza quota CUAF). Se la quota cercata è quella che deve essere versata complessivamente dal datore di lavoro, la colonna di riferimento è quella relativa al ‘Datore’; se si cerca quanto è la trattenuta oraria da applicare in busta paga al collaboratore domestico, la colonna da utilizzare è quella con la dicitura ‘Lavoratore’.

Fatto questo, con il numero di ore lavorate settimanali si identificano poi le righe da usare per individuare l’importo. Se le ore lavorate in una settimana sono maggiori o uguali a 25, allora va usata la riga indipendente dalla retribuzione oraria effettiva (l’ultima riga delle tabelle sopra riportate). Se le ore lavorate sono meno di 25, allora è necessario usare l’importo della retribuzione oraria effettiva per identificare la fascia contributiva secondo le tre possibilità:

  • retribuzione oraria effettiva minore di € 8,11
  • retribuzione oraria effettiva compresa tra € 8,11 e € 9,86
  • retribuzione oraria effettiva superiore a € 9,87

Esempi

  • Un datore di lavoro che volesse calcolare il costo orario dei contributi INPS 2020 per una badante convivente a tempo indeterminato a 54 ore settimanali (non parente entro il terzo grado del datore di lavoro), la quota oraria ammonta a € 1,04
  • nel caso si stia cercando la trattenuta contributiva 2020 oraria da effettuare in busta paga ad una babysitter che lavora 20 ore a settimana con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e retribuzione oraria effettiva di € 8,00, esso ammonta a € 0,36.
  • nel caso si voglia sapere quanto costano i contributi INPS 2020 per ogni ora retribuita ad una colf a 24 ore settimanali con rapporto di lavoro a termine (tempo determinato) e retribuzione oraria effettiva (inclusiva di 13a) di € 7,50, essi ammontano a € 1,53.

In busta paga, le ore trattenute per contributi INPS sono sempre pari a quelle retribuite?

Le ore conteggiate in busta paga non sono sempre sovrapponibili alle ore retribuite nel mese: infatti vari gestori (tra cui Colf Semplice) conteggiano i contributi da trattenere in busta paga ai collaboratori domestici utilizzando l’algoritmo delle settimane intere (lo stesso utilizzato dall’INPS). In pratica, si conteggiano i contributi da trattenere a colf, badante e babysitter sulla base del numero di settimane intere presenti nel mese di riferimento del cedolino. Di conseguenza in alcuni mesi vengono effettuate trattenute INPS per 4 settimane, altri mesi per 5 settimane. Questo perché i pagamenti trimestrali all’INPS vanno fatti per settimane intere e non sulla base dei giorni retribuiti nel trimestre di calendario.

Come funziona il conteggio dei contributi INPS per settimane intere?

Le specifiche INPS di calcolo dei contributi trimestrali da lavoro domestico prescrivono il conteggio, non sulla base giorni di calendario, ma sui giorni appartenenti alle settimane intere presenti in un dato mese. Per settimana intera si intende la settimana che comincia di Domenica (e finisce di Sabato) in cui il Sabato cade nel mese in oggetto: ad esempio Gennaio 2020 contiene 5 settimane intere perché contiene 5 Sabati. La cosa interessante è che la prima settimana intera di Gennaio 2020 è cominciata Domenica 29 Dicembre 2019: di conseguenza le settimane intere di un mese possono contenere anche alcuni giorni del mese precedente. Per costruzione le settimane intere di un certo mese non contengono mai giorni del mese successivo ed perciò possibile che talvolta alcuni giorni lavorati in un mese siano trattenuti a livello di contributi INPS nel mese, o addirittura nel trimestre, successivo. Un esempio sono i giorni lavorati dal 29 Dicembre al 31 Dicembre 2019 che, sebbene retribuiti nella busta paga di Dicembre, sono trattenuti con il mese di Gennaio 2020 e versati all’INPS ad Aprile 2020.

Quanto sono precisi i bollettini cartacei inviati dall’INPS per versare i contributi INPS 2020 per colf, badanti e babysitter?

I bollettini cartacei pre-calcolati dall’INPS, e inviati per posta dall’istituto, sono un conteggio A PRIORI dei versamenti contributivi da effettuarsi nei trimestri successivi: ciò significa che essi sono una stima basata su un numero di ore lavorate settimanali esattamente pari a quello dichiarato al momento della registrazione del rapporto di lavoro domestico. Nella pratica il numero di ore lavorate A CONSUNTIVO differisce spesso dalla previsione INPS ed è perciò necessario ri-calcolare l’ammontare dei contributi da versare. Perciò il versamento del cartaceo dell’INPS non garantisce di essere completamente in regola con il pagamento dei contributi a meno che non si sia verificato che le ore totalizzate nel bollettino cartaceo corrispondano esattamente alle ore retribuite nelle settimane intere del trimestre considerato.

Oltre a questo dal momento che la retribuzione oraria effettiva usata dall’INPS è quella dichiarata al momento dell’assunzione, quando la retribuzione cambia in funzione di scatti retributivi, aumenti dei minimi annuali da CCNL Colf o aggiornamenti retributivi o delle ore lavorate, la retribuzione nota all’INPS può non essere più quella corretta, determinando una fascia contributiva ed importo da versare errati.

Per tutti questi motivi, per assicurarsi di essere completamente in regola con i conteggi contributivi, è sempre consigliabile avvalersi di consulenza specializzata come quella offerta dagli esperti di Colf Semplice.

Perché usare i servizi di Colf Semplice per gestire i contributi INPS 2020 dei collaboratori domestici?

Affidando la busta paga e i contributi INPS a Colf Semplice, il conteggio dei contributi INPS 2016 di colf badante e babysitter è sicuro e affidabile ed è sempre basato sulle buste paga versate al collaboratore con una corrispondenza speculare con requisiti della normativa e coefficienti INPS vigenti. In particolare con l’utilizzo di Colf Semplice:

  • le trattenute in ogni busta paga vengono sempre basate sulle settimane intere conteggiate dall’INPS
  • le ore totali da conteggiare per i contributi INPS sono sempre totalizzate sulla base delle buste paga versate al collaboratore domestico
  • la retribuzione oraria effettiva e la fascia contributiva sono sempre corrette e congruenti con le ore di lavoro conteggiate settimanalmente
  • i contributi da versare sono sempre calcolati a CONSUNTIVO con la migliore garanzia possibile di precisione e affidabilità

I servizi online di Colf Semplice hanno inoltre tariffe estremamente vantaggiose e li puoi provare GRATIS e senza impegno per ben 30 giorni: Comincia subito a risparmiare sui costi di gestione di colf, badante e babysittter!

I nuovi minimi retributivi colf e badanti 2016, validi per l’anno corrente, sono stati divulgati dalla commissione costituita da rappresentanze sindacali e associazioni datoriali che, come ogni anno, si è riunita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Oltre ai valori aggiornati, in questo articolo sono presenti maggiori dettagli su cosa sono i mimimi retributivi per i collaboratori domestici, la decorrenza dei minimi retributivi colf e badanti 2016, il ritocco delle indennità di vitto e alloggio per i prestatori di lavoro domestico e altri aggiornamenti.

Nella seguente scheda sono elencate le nuove retribuzioni minime per colf e badanti nel 2016: per approfondire l’elenco delle mansioni associate a ciascun livello, consulta il sito di Colf Semplice alla pagina Come Fare/Minimi Retributivi.

Convivente Non Convivente Copertura tit.*
Livello Tempo pieno Part-time Notturno Paga oraria Paga oraria
A € 624,65     € 4,54  
AS € 738,23      € 5,36  
B € 795,01 € 567,87    € 5,68  
BS € 851,80 € 596,26 € 979,57  € 6,02  
C € 908,60 € 658,71    € 6,35  
CS € 965,38   € 1.110,18  € 6,69  € 7,20
D € 1.303,67      € 7,72  
DS € 1.360,46   € 1.371,42  € 8,06  € 8,68
U € 655,89        

(*) mansioni di copertura dei soli giorni di riposo del lavoratore titolare.

minimi retributivi 2016 collaboratori domestici

Ecco i nuovi minimi retributivi 2016 per i collaboratori domestici

A cosa servono i Minimi Retributivi 2016 dei lavoratori domestici?

I minimi retributivi dei collaboratori domestici fissano il limite inferiore della paga erogabile a colf, badante o babysitter in funzione del livello in cui è inquadrato il lavoratore e della tipologia di rapporto di lavoro (in regime di convivenza o a paga oraria). I minimi retributivi sono determinati in modo crescente secondo l’aumentare del livello che è a sua volta funzione della preparazione del collaboratore e della tipologia di mansione.

Che decorrenza hanno i Minimi Retributivi Colf e Badanti 2016?

Le retribuzioni minime vengono concordate ogni anno tra le rappresentanze di datori di lavoro e quelle dei collaboratori domestici e hanno validità a partire dal primo di Gennaio sino all’ultimo giorno di Dicembre dell’anno corrente. Gli aggiornamenti annuali sono funzione dell’aumento del costo della vita verificatosi nell’anno precedente secondo le rilevazioni ISTAT.

A quanto ammontano le Indennità di Vitto e Alloggio 2016 di Colf e Badanti?

Oltre ai minimi retributivi colf e badanti 2016, sono stati pubblicati i nuovi importi di riferimento per le indennità di pranzo, cena e alloggio che ammontano rispettivamente a € 1,91, € 1,91 e € 1,66. Il totale di questi valori determina l’importo complessivo dell’indennità sostitutiva di vitto e alloggio che per il 2016 ammonta a € 5,48. L’inserimento della voce di indennità sostitutiva in busta paga viene effettuato quando il collaboratore a cui spetta la fruizione -ai sensi del CCNL Colf- non beneficia “in natura” del vitto e dell’alloggio.

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Il 2 Febbraio scorso si sono riunite, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le parti firmatarie del CCNL Colf che hanno stabilito i nuovi minimi retributivi 2015 colf e badanti validi per l’anno in corso. Nel seguito dell’articolo trovi maggiori informazioni su cosa sono i mimimi retributivi, sul periodo di validità dei mimimi per colf e badanti, sull’aggiornamento delle indennità di vitto e alloggio per i collaboratori domestici e altre informazioni utili.

Nella seguente tabella sono elencate i nuovi minimi retributivi 2015 per Colf e Badanti: potete trovare il dettaglio delle singole mansioni su sito di Colf Semplice nella sezione Come Fare/Minimi Retributivi.

Convivente Non convivente Copertura*
Livello Tempo pieno Part-time Notturno Paga oraria Paga oraria
A € 620,25     € 4,51  
AS € 733,03      € 5,32  
B € 789,41 € 563,87    € 5,64  
BS € 845,80 € 592,06 € 972,67  € 5,98  
C € 902,20 € 654,07    € 6,31  
CS € 958,58 € 1.102,36  € 6,64  € 7,15
D € 1.294,49      € 7,67  
DS € 1.350,88 € 1.361,76  € 8,00  € 8,62
U € 651,27        

(*) mansioni di copertura dei soli giorni di riposo del lavoratore titolare.

Immagine relativa all'aggiornamento dei minimi retributivi 2015 colf

Sono stati aggiornati i minimi retributivi 2015 di colf e badanti

Cosa sono i Minimi Retributivi 2015 Colf e Badanti?

Il minimo retributivo di colf e badanti è la più bassa paga, oraria o mensile, che il datore di lavoro domestico è tenuto a erogare, per legge, al proprio collaboratore in seguito alla prestazione lavorativa svolta. Questi importi sono determinati dal livello di inquadramento che è funzione della mansione svolta e del grado di esperienza/formazione del lavoratore.

Da quando valgono i Minimi Retributivi 2015 Colf e Badanti?

Le retribuzioni minime vengono stabilite annualmente da una commissione nazionale, formata dai rappresentanti dei datori e dei collaboratori domestici ed hanno come decorrenza il 1° Gennaio e scadenza il 31 Dicembre dell’anno in corso. Tali importi sono aggiornati ogni dodici mesi secondo gli indici ISTAT di variazione del costo della vita.

Quale è l’importo dell’Indennità di Vitto e Alloggio 2015 di Colf e Badanti?

In concomitanza ai nuovi minimi retributivi 2015 colf è stato reso noto anche il nuovo valore delle indennità di pranzo (€1,90), cena (€1,90) e alloggio (€1,64) per i collaboratori domestici: sommando questi importi si ottiene il totale dell’indennità sostitutiva di vitto e alloggio 2015 per colf e badanti (€ 5,44). L’indennità sostitutiva di vitto e alloggio per colf e badanti viene inserita in busta paga ai lavoratori domestici che, avendone diritto ai sensi del CCNL Colf, non ne fruiscano “in natura”.

I nuovi minimi retributivi 2015 per domestici con superminimo

Il superminimo è la differenza fra la retribuzione pattuita all’inizio del rapporto e la retribuzione minima dell’anno prevista per il livello a cui appartiene il lavoratore. Se nel contratto stipulato fra le parti viene inserito un superminimo (assorbibile), l’aggiornamento annuale delle retribuzioni minime lo decurterà progressivamente e in alcuni casi lo assorbirà completamente. In pratica ad ogni aggiornamento annuale dei minimi retributivi di Colf e Badanti la retribuzione pattuita rimane invariata e il superminimo presente si riduce in misura pari all’aumento dei minimi.
I collaboratori domestici con superminimo e scatti retributivi di anzianità ricevono comunque un lieve aumento retributivo in conseguenza della rivalutazione degli scatti di anzianità del rapporto di lavoro che secondo quanto sancito dal CCNL Colf non sono riassorbibili dal superminimo eventualmente presente.

Come si rivaluta la Busta Paga Colf e Badanti già erogata a Gennaio 2015?

L’aggiornamento pubblicato in data 2 Febbraio 2015 è valido retroattivamente anche per il mese di Gennaio 2015. E’ perciò necessario eseguire una rivalutazione della busta paga erogata nel mese di Gennaio (quando i nuovi mimimi retributivi 2015 di colf e badanti non erano ancora pubblicati) ed assegnare al collaboratore domestico -in una busta paga successiva- una addizionale relativa all’arretrato retributivo. In tutti i servizi Colf Semplice (inclusi Colf Semplice Basic e Colf Semplice Professional) nella busta paga di Febbraio 2015 è presente tanto l’aggiornamento della retribuzione minima, quanto l’aggiunta della compensazione relativa alla busta paga del mese di Gennaio 2015. Il datore di lavoro che si avvale di Colf Semplice a riguardo non deve fare nulla.

Con Colf Semplice risparmi sulla busta paga colf evitando le complicazioni e gli errori

Se vuoi evitare le complicazioni e gli errori delega a Colf Semplice la contabilità della tua colf o badante: saranno i nostri specialisti ad occuparsi di tutte le attività di gestione del collaboratore domestico e tu risparmierai in modo significativo. Colf Semplice supporta i datori di lavoro durante l’iter di assunzione, ogni mese esegue il calcolo delle buste paga, trimestralmente quello dei contributi e a fine anno prepara il prospetto di tredicesima e il sostitutivo CUD per il collaboratore domestico. Inoltre calcola il TFR maturato durante il rapporto di lavoro e le deduzioni fiscali per il datore di lavoro domestico.

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E’ stato pubblicato il decreto in Gazzetta ufficiale l’11 Dicembre 2014 che offre la possibilità di godere di un bonus di 600 euro al mese per la retribuzione della baby sitter o dell’asilo. Si tratta di una occasione da non lasciarsi sfuggire perché i tempi per beneficiare del bonus nel 2014 sono molto ristretti: le domande vanno presentate entro il 31 Dicembre 2014.

Il bonus di 600 euro mensili è una opportunità offerta alle mamme che intendono rinunciare al congedo facoltativo dopo la nascita del figlio per ritornare al lavoro. Rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno ci sono delle novità: i fondi disponibili sono di ben 600 euro al mese per sei mesi.

Il punto di attenzione è che la scadenza per richiedere il bonus di 600 euro al mese per il 2014 è la fine del mese corrente.

bonus 600 euro assunzione babysitter

Questo articolo spiega come richiedere in modo facile e veloce il bonus di 600 euro al mese per l’assunzione di una babysitter

Sul portale dell’INPS sono disponibili da ieri 16 Dicembre le istruzioni per richiedere i contributi (http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&itemDir=10094).

I fondi disponibili sono limitati: 20 milioni di euro per le domande presentate nel il 2014 e altrettanti per quelle presentate nel 2015. Consigliamo perciò di presentare la domanda il prima possibile: hanno facoltà di richiedere il bonus di 600 euro al mese le lavoratici madri a cui spetta il congedo parentale, le dipendenti pubbliche o di datori di lavoro privati che al momento di presentazione della domanda rientrino negli undici mesi seguenti il termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio.

Bonus di 600 euro al mese: come richiederlo in modo facile e veloce

La condizione fondamentale per fruire del bonus è quella di effettuare la comunicazione preventiva all’INPS di inizio prestazione lavorativa: con Colf Semplice è possibile attivare il rapporto di lavoro domestico a tariffe estremamente convenienti.

Tutti gli utenti registrati su Colf Semplice (www.colfsemplice.it) possono infatti richiedere il supporto dei nostri specialisti per presentare rapidamente la richiesta del bonus di 600 euro al mese: è sufficiente scrivere a bonus600euro@colfsemplice.it per ricevere indicazioni sulle modalità di adesione.

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In questo articolo parliamo della regolarizzazione badanti e colf ed in particolare chi sono i soggetti interessati, come il datore di lavoro deve procedere per mettere in regola una badante o una colf e le conseguenze dell’assunzione irregolare di un collaboratore domestico.

Regolarizzazione badanti e colf: come procedere per mettere in regola un collaboratore domestico

Regolarizzazione badanti e colf: come fare per mettere in regola un collaboratore domestico e le conseguenze dell’assunzione in nero.

Soggetti coinvolti

I soggetti che sono compresi nella regolarizzazione badanti e colf sono due: il datore di lavoro e il collaboratore domestico.

Datore di lavoro

Il datore di lavoro può essere impersonato da varie figure con diverse caratteristiche. Può trattarsi di un individuo come un cittadino italiano, una persona residente in uno stato membro dell’Unione Europea, un extracomunitario con regolare permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o con la carta di soggiorno in quanto familiare di cittadino comunitario. Può anche essere formato da più di un singolo individuo, come una comunità religiosa, una convivenza militare o una comunità senza fini di lucro (orfanotrofi e luoghi di assistenza per anziani).

Collaboratore domestico

Anche il collaboratore domestico può essere un singolo individuo con diversi profili. Può essere un cittadino italiano, un abitante di uno stato membro dell’Unione Europea oppure un extracomunitario con permesso di soggiorno in corso di validità che permette di svolgere un’attività lavorativa.

Mettere in regola badanti e colf

Per la regolarizzazione badanti e colf ci sono alcune procedure da svolgere che sono uguali per tutti i collaboratori domestici. Fa eccezione solo il caso della regolarizzazione badanti (o colf) conviventi per cui sono previste delle comunicazioni aggiuntive.

Regolarizzazione badanti e colf non conviventi

Per regolarizzare un rapporto di lavoro domestico di una badante (o colf) non convivente bisogna seguire alcuni passaggi: come prima cosa il collaboratore domestico presenta i propri documenti al datore di lavoro (assunzione badante), poi entrambi concordano sulle condizioni contrattuali. In seguito agli accordi presi fra le parti viene stipulato il contratto di lavoro ed infine si procede alla registrazione del rapporto presso l’INPS.
Tutto ciò può essere eseguito dagli specialisti di Colf Semplice in modo puntuale e conveniente. In questo modo il datore di lavoro non perde tempo ed ottiene un risultato pienamente conforme alle norme previste nel CCNL Colf.

Regolarizzazione badanti e colf conviventi

La regolarizzazione badanti (o colf) conviventi rispetto a quella per i non conviventi comporta alcuni passaggi aggiuntivi. Per legge un datore che fornisce un alloggio nella propria casa ad un collaboratore per più di un mese è tenuto a presentare il modulo compilato di cessione di fabbricato all’autorità locale di Pubblica Sicurezza entro 48 ore dall’inizio del rapporto. Le informazioni che vengono riportate in questo modulo devono contenere: il luogo esatto in cui si trova il fabbricato, i dati del datore, i dati e gli estremi della carta d’identità del collaboratore e il motivo della cessione. E’ perciò necessario registrare il rapporto presso l’INPS entro le 24 del giorno precedente all’inizio del rapporto e poi fare la denuncia all’autorità di Pubblica Sicurezza quando il collaboratore fruisce dell’alloggio.
Anche in questo caso Colf Semplice esegue e mette a disposizione del datore tutto ciò che serve: registra il rapporto all’INPS e fornisce il modulo di cessione di fabbricato, già compilato con i dati richiesti.

Badanti e colf non in regola

Se un datore di lavoro assume un collaboratore domestico in nero o in modo non regolare (senza cioè rispettare tutte le procedure previste) rischia di incorrere in sanzioni sia di tipo civile che penale. Di seguito elenchiamo alcune casistiche.

Mancata comunicazione all’INPS

Se non si comunica l’assunzione di un collaboratore domestico all’INPS è prevista una sanzione per il datore che va da € 200,00 a € 500,00 per ciascun lavoratore impiegato. Questa sanzione può essere cumulata con quella prevista per la mancata iscrizione del rapporto di lavoro presso l’INPS e con quella per i contributi versati in ritardo o non versati. Se non si iscrive il rapporto di lavoro domestico presso l’INPS il datore può incorrere in una sanzione che va da € 1.500,00 a € 12.000,00 per ciascun collaboratore, che aumenta di € 150,00 per ogni giorno di lavoro eseguito.

Contributi versati in ritardo

Un altro esempio è il caso in cui i contributi vengono pagati dopo la data di scadenza del versamento. Questo comporta una sanzione per il datore di lavoro da parte dell’INPS. Se il datore procede spontaneamente al versamento entro 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento, l’INPS applica il tasso vigente alla data di erogazione fino ad un massimo del 40% sull’importo da corrispondere nel trimestre. Se vengono superati i 12 mesi si tratta di evasione contributiva e viene sanzionata con un’aliquota che può andare dal 30% al 60% sull’importo evaso nel trimestre.

Permesso di soggiorno scaduto

Il caso più grave è quello di un collaboratore domestico extracomunitario che si trova in Italia senza permesso di soggiorno o con permesso scaduto o revocato. Se un datore assume irregolarmente un collaboratore nelle condizioni precedenti, è prevista una multa di € 5.000,00 e la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Per evitare tutte le problematiche, derivanti dalla mancata comunicazione del rapporto di lavoro all’INPS, dal versamento in ritardo dei contributi e dal permesso di soggiorno scaduto è consigliabile affidare la gestione della regolarizzazione badanti e colf a Colf Semplice: i nostri specialisti seguiranno con convenienza e professionalità tutta la contabilità dei vostri collaboratori domestici.

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Dal momento che il godimento delle ferie colf e badanti è un diritto irrinunciabile, ogni anno il collaboratore domestico ha diritto ad un periodo di riposo nel quale poter recuperare le forze fisiche e mentali. In questo articolo parliamo di ferie colf e badanti: dalla loro durata e retribuzione, alle modalità di conteggio, alla liquidazione, fino ai casi particolari per gli extracomunitari.

Qual'è la durata, come si conteggiano e qual'è la retribuzione delle ferie colf e badanti

Ferie colf e badanti: durata, retribuzione, modalità di conteggio e liquidazione.

Durata delle ferie colf e badanti

Indipendentemente dalla durata e dalla distribuzione dell’orario di lavoro, il CCNL stabilisce che, per ogni anno lavorato presso lo stesso datore di lavoro, il collaboratore domestico ha diritto ad un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi. Vengono escluse dal conteggio delle ferie colf e badanti le domeniche e le festività nazionali infrasettimanali eventualmente comprese nel periodo di riposo. A meno che non ci siano esigenze diverse delle parti, il periodo di ferie colf e badanti viene fissato dal datore di lavoro tra il mese di giugno e il mese di settembre. Di norma le ferie dei collaboratori domestici hanno carattere continuativo e si possono dividere al massimo in due periodi all’anno e devono svolgersi in due settimane entro l’anno di maturazione e le altre due settimane entro i 18 mesi successivi all’anno di maturazione. Se un collaboratore domestico sta usufruendo del periodo di ferie e si ammala, deve avvisare tempestivamente il datore di lavoro e ha diritto alla sospensione delle ferie che può riprendere quando non è più in malattia.

Retribuzione delle ferie colf e badanti

La paga di un giorno di ferie colf e badanti è pari a 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile (e sono perciò inclusive dell’indennità di vitto e alloggio per i collaboratori che ne fruiscono normalmente). Se il collaboratore domestico ha maturato meno di un anno di anzianità di servizio, le giornate di ferie si riducono a tanti dodicesimi (considerando come mese intero le frazioni superiori a 15 giorni) quanti sono i mesi di servizio prestato cioè circa 2,167 giorni per ogni mese. Ad esempio se il collaboratore è stato assunto l’8 febbraio e chiede le ferie il 1° di settembre gli spetteranno 7/12 della retribuzione mensile.

Conteggio delle ferie colf e badanti in giorni e in ore

Dal momento che il CCNL Colf prevede l’assegnazione di 26 giorni di ferie all’anno, il conteggio corretto delle ferie colf e badanti viene eseguito in giorni (e non in ore). Tuttavia mentre alcuni gestori redigono buste paga in cui le ferie colf e badanti vengono conteggiate in giorni, altri le conteggiano in ore: nei due esempi seguenti vedremo come convertirle da giorni in ore e viceversa.

Esempio 1: conversione delle ferie da giorni in ore
In questo caso è necessario trovare il numero di ore corrispondente ad un giorno di ferie; per fare ciò si prende l’orario settimanale e lo si divide per 6, indipendentemente dai giorni lavorati. Ad esempio, se un collaboratore che lavora 36 ore la settimana avrà un giorno di ferie colf e badanti equivalente a 6 ore (36/6=6).

Esempio 2: conversione delle ferie da ore in giorni
In questo caso si dividono le ore di ferie disponibili con il numero di ore di ferie giornaliere. Ad esempio, se un collaboratore lavora 18 ore settimanali, un giorno di ferie colf e badanti equivale a 3 ore (18/6), quindi se ha 30 ore di ferie disponibili, si ottengono 30/3 = 10 giorni di ferie effettivi.

Liquidazione delle ferie colf e badanti

Come detto, le ferie colf e badanti sono un diritto irrinunciabile: conseguentemente non possono essere liquidate senza essere fatte, ma devono essere necessariamente godute. Fanno eccezione solo due casi in cui il datore deve corrispondere al collaboratore un’indennità sostitutiva al godimento delle ferie:

  •  quando termina il rapporto di lavoro per dimissioni o licenziamento del lavoratore,
  • quando il collaboratore ha un contratto a tempo determinato con durata inferiore all’anno e alla scadenza deve ancora godere delle ferie in maniera parziale o totale.

Solo in questi due casi è possibile liquidare le ferie al collaboratore che non abbia goduto di tutto il monte ore per ferie colf e badanti maturato. In caso di collaboratore convivente che fruisce normalmente di vitto e alloggio, quando è in ferie, gli spetta anche il pagamento dell’indennità sostitutiva stabilita annualmente nel CCNL, a meno che non ne fruisca anche nel periodo di riposo.

Cumulo ferie colf per collaboratori extracomunitari

Ai collaboratori domestici extracomunitari viene data la possibilità di cumulare le ferie per un periodo massimo di 2 anni. In questo modo il collaboratore ha la possibilità di maturare un numero consistente di giornate di ferie e di tornare nel suo paese di origine per un periodo sufficiente per poter sfruttare le spese di viaggio sostenute.

Per il sistematico conteggio delle ferie colf e badanti è necessario tempo, precisione e dimestichezza con alcune procedure di calcolo. Se il datore di lavoro lo desidera, può delegare tutto agli specialisti di Colf Semplice che offre la soluzione più efficace e conveniente per la contabilità del collaboratore domestico, dalla generazione delle buste paga e dei contributi, al calcolo delle ferie, della tredicesima e TFR.

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In questo articolo trattiamo dell’opportunità concessa ai lavoratori dipendenti, inclusi i collaboratori domestici, di ottenere nella busta paga badante e colf gli € 80,00 di bonus Irpef previsti dal nuovo provvedimento del Governo. In particolare vedremo di cosa si tratta, a chi spetta, come ottenerlo, le caratteristiche del bonus e quando viene pagato.

Busta paga badante e colf: previsto un bonus di € 80,00 per i collaboratori domestici

Busta paga badante e colf: un nuovo provvedimento del Governo ha previsto un bonus di € 80,00 per i collaboratori domestici

Cos’è il bonus di € 80

Il Governo ha approvato un nuovo decreto legge che stabilisce un aumento di € 80,00 nella busta paga badante e colf. Si tratta di un bonus valido per il 2014, in attesa dell’intervento normativo strutturale che verrà attuato per l’anno 2015.

Destinatari e modalità di conseguimento

Spetta a chi è in regola

Il bonus spetta ai lavoratori dipendenti, nel nostro caso a colf e badanti che sono stati assunti in regola. Così i collaboratori domestici regolarmente assunti hanno un guadagno in più: oltre al fatto di non rischiare sanzioni legate al lavoro nero, regolarizzando il lavoro domestico hanno un aumento non trascurabile in busta paga.

Come ottenerlo nella busta paga badante e colf

Come già detto in precedenza, per essere i destinatari dell’aumento in busta paga è necessario che colf e badanti siano in regola. Poi per ottenere il bonus è sufficiente che il collaboratore presenti la richiesta nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo decidendo se chiederne il rimborso oppure utilizzarlo come compensazione delle imposte da pagare.

Caratteristiche e periodo di ottenimento del bonus

Entità del bonus

Il bonus di € 80,00 varia a seconda del reddito annuo: corrisponde a € 640,00 annui se il reddito raggiunge un massimo di € 24.000,00 e diminuisce leggermente se il reddito si trova fra i € 24.000,00 e i € 26.000,00 all’anno. Il reddito complessivo, che ci permette quindi di calcolare il bonus, non comprende quello dell’abitazione principale e delle relative pertinenze.

Pagamento bonus in busta paga badante e colf

Il bonus viene cumulato a partire dal mese di maggio. Per quanto riguarda il pagamento se non è possibile per ragioni tecniche a partire dal mese di maggio allora viene differito al mese successivo. Per i collaboratori domestici il pagamento non avviene in busta paga perché il datore di lavoro non è il sostituto d’imposta.

Mesi lavorati prima di maggio 2014

Il Governo ha stabilito che il bonus spetta anche al collaboratore domestico che perde il lavoro prima del mese di maggio. Perciò coloro che vogliono ottenerlo sono tenuti ad effettuare la dichiarazione dei redditi 2015 in quanto il loro datore di lavoro non è considerato un sostituto d’imposta.

La condizione fondamentale per fruire del bonus di € 80,00 in busta paga badante e colf è quella di essere in regola: con Colf Semplice è possibile regolarizzare un rapporto di lavoro domestico a tariffe estremamente convenienti.

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La retribuzione colf è il compenso che il datore di lavoro eroga al collaboratore domestico per l’attività lavorativa svolta alle proprie dipendenze. In questo articolo vedremo come la retribuzione colf viene dettagliata nella busta paga di colf e badanti, quali sono le sue componenti e come viene gestita in caso di presenza di indennità di vitto e alloggio, di lavoro straordinario e di tredicesima.

Retribuzione colf: come viene dettagliata nella busta paga di colf e badanti e quali sono le sue componenti

Retribuzione colf: quali sono le sue componenti e come viene dettagliata nella busta paga colf e badanti

Busta paga

Secondo il CCNL Colf, quando il datore paga il collaboratore è tenuto a produrre la busta paga in cui sono dettagliati tutti i riferimenti della retribuzione colf. Dal momento che in busta paga devono essere riportati tutti gli estremi della retribuzione colf, è buona prassi farla firmare per accettazione al collaboratore in modo tale che possa essere usata come garanzia in caso di eventuali dubbi o contestazioni successivi. Non vi è un modello standard per quanto riguarda la busta paga, ma ci sono alcune voci che devono sempre essere citate:

  • dati anagrafici e codice fiscale di datore e collaboratore
  • periodo retribuito
  • retribuzione base ed eventuali scatti d’anzianità e superminimo
  • ore lavorate e festività/ferie godute
  • totale delle trattenute contributive (INPS e Cassa Colf) a carico del collaboratore
  • totale della retribuzione lorda e netta

Componenti della retribuzione colf

La retribuzione colf è composta da retribuzione minima, ed eventuali scatti d’anzianità, superminimo e compenso sostitutivo di vitto e alloggio.

Retribuzione base

La retribuzione colf base è l’importo orario o mensile stabilito tra datore di lavoro e collaboratore, che non può essere mai inferiore ai minimi retributivi stabiliti per legge. I minimi vengo aggiornati ogni anno.

Scatti di anzianità

Per ogni biennio di servizio preso lo stesso datore di lavoro spetta al collaboratore un aumento del 4% della retribuzione colf minima contrattuale relativa al proprio livello di inquadramento. Gli scatti possono essere al massimo 7 e non sono assorbibili da un eventuale superminimo. Gli scatti decorrono dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei 2 anni.

Superminimo

Il superminimo è la differenza fra la retribuzione pattuita e la retribuzione colf minima prevista per quell’anno in base al livello di appartenenza. Sommato alla retribuzione base e ad eventuali scatti di anzianità permette di calcolare: tredicesima, TRF, straordinari, contributi e imposte.

Indennità di vitto e alloggio

I collaboratori domestici in regime di convivenza hanno diritto di poter usufruire a titolo gratuito di vitto e alloggio messi a disposizione dal datore di lavoro. Quando, per diversi motivi, non ne possono godere, spetta in sostituzione il pagamento dell’indennità di vitto e alloggio. Quest’ultima dev’essere calcolata secondo i valori stabiliti di anno in anno dal CCNL e integrata nella retribuzione colf.
Durante le ferie, per congedo matrimoniale, per malattia o infortunio sul lavoro o per permessi retribuiti, se il collaboratore non fruisce di vitto e alloggio messo a disposizione dal datore, spetta il pagamento dell’indennità.
L’indennità di vitto spetta anche al collaboratore non convivente che lavora per 6 ore consecutive e durante la pausa non può assentarsi dal luogo di lavoro.

Retribuzione del lavoro straordinario

Il collaboratore domestico può lavorare oltre l’orario massimo, giornaliero o settimanale, su richiesta del datore (preferibilmente avvisando con almeno un giorno di anticipo, salvo imprevisti o emergenze). Per ogni tipologia di lavoro straordinario c’è una maggiorazione rispetto alla retribuzione colf normale.

Il lavoro straordinario diurno, cioè prestato fra le ore 6.00 e le ore 22.00, subisce una maggiorazione della retribuzione oraria del 25%; se le ore di straordinario di un collaboratore non convivente superano le 40 ore settimanali stabilite (sempre effettuate fra le 6.00 e le 22.00), fino ad un massimo di 44 ore, vi è una maggiorazione del 10%.

Il lavoro straordinario notturno, quello prestato fra le ore 22.00 e le ore 6.00, la retribuzione oraria viene maggiorata del 50%.

Per lavoro straordinario festivo, è considerata l’attività lavorativa svolta di domenica, durante il riposo settimanale e durante tutte le festività riconosciute dalla normativa vigente. La maggiorazione della retribuzione è del 60% per la domenica e per le festività e del 40% durante il riposo settimanale. Durante le festività si osserva il completo riposo (salvo emergenze o imprevisti), con l’obbligo di corrispondere al collaboratore la normale retribuzione anche se non era prevista l’attività lavorativa durante tali giorni. Se la festività cade di domenica il lavoratore può recuperare il giorno di riposo in un’altra giornata o essere pagato come fosse un normale giorno lavorativo.

Tredicesima

La tredicesima è una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta al collaboratore nella retribuzione colf di fine anno. In alternativa è anche possibile erogarla mensilmente in busta paga del collaboratore. Se a fine anno il collaboratore non ha ancora maturato un anno di servizio, la tredicesima sarà di tanti dodicesimi quanti sono i mesi lavorati. Questa mensilità matura anche durante le assenze per malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale e maternità.

Se non avete il tempo o le competenze per gestire direttamente i dettagli della retribuzione colf potete delegare gli specialisti di Colf Semplice a tariffe molto convenienti. Il team di Colf Semplice si occuperà di tutto quanto necessario alla gestione di colf, badanti e babysitter: dall’assunzione alle buste paga e ai contributi INPS.

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